La proposta di destinare 700 miliardi di dollari al budget per la Difesa Usa nel 2018 è legge. Ieri, il presidente Donald Trump ha firmato il bill da record che prevederebbe, tra l’altro, un aumento di truppe fino a 20mila unità in servizio attivo, l’acquisto di 90 caccia di quinta generazione F-35 dalla Lockheed Martin e di ulteriori cinque navi militari rispetto alla richiesta iniziale. In realtà, il piano di spesa resta per ora teorico. Perché sia effettivo, infatti, occorre che il Congresso annulli la legge del 2011 che stabilisce limiti severi al bilancio federale, compreso quello del Dipartimento alla Difesa (per cui è prevista una soglia massima di 549 miliardi di dollari). La palla passa così di nuovo a Capitol Hill, dopo che a novembre le commissioni competenti avevano approvato la proposta di budget alzando il bilancio a 700 miliardi, aumentando dunque la richiesta che era pervenuta, a maggio, dal Pentagono.
Nel frattempo però, Trump esulta: “Questo programma dimostra il nostro deciso impegno a favore degli uomini e delle donne in divisa”, ha detto durante la cerimonia per la firma. “Sono le migliori forze di combattimento al mondo e le stiamo rendendo ancora più forti”, ha aggiunto. Il bill prevede, difatti, non solo un incremento considerevole del personale in servizio, ma anche un aumento di circa il 2,4% del salario ad esso destinato, maggiore (grazie al passaggio alle Commissioni Armed services di Camera e Senato) rispetto a quanto richiesto inizialmente da Trump a maggio, e dovuto soprattutto al necessario adattamento agli incrementi del settore privato. Si prevedono inoltre ben 66 miliardi per le operazioni oltremare (overseas contingency operation). Il piano prevede inoltre, come nota DefenseNews, un upgrade del sistema di difesa missilistica per “fornire ai membri in servizio quegli strumenti di cui hanno bisogno per combattere e vincere”, ha spiegato Trump.
Tuttavia, l’avvio di nuovi programmi è per ora bloccato dalla necessità di superare i vincoli legislativi esistenti. La deadline sarebbe fissata al 22 dicembre. Entro quella data, il Congresso dovrà decidere se consentire un superamento della soglia massima di spesa destinata alla Difesa. In caso non si riuscisse a raggiungere un accordo neanche sul breve termine in merito ai progetti di stanziamento, le autorità di finanziamento si bloccherebbero creando non pochi problemi alla Casa Bianca. “Ora, il Congresso deve finire il lavoro eliminando i limiti e approvando un piano di finanziamento limpido. Credo che ciò accadrà”, ha detto fiducioso Trump. “In questi tempi di gravi sfide globali, invito i Democrats ad abbandonare la minaccia di voto contrario e di mandare un chiaro piano di finanziamento sulla mia scrivania che sostenga a dovere le nostre grandi Forze armate. Proteggere il Paese – ha aggiunto – dovrebbe sempre essere un tema bipartisan“.