Usa, registrazione obbligatoria dei droni per uso ricreativo

Di Francesco Pesce

Le autorità federali degli Stati Uniti hanno annunciato ieri che imporranno agli utilizzatori di droni a scopo ricreativo la registrazione del proprio velivolo. I funzionari americani della Federal aviation administration (Faa, l’equivalente dell’italiano Enac) mirano ad attuare questo sistema in un paio di mesi, considerandolo necessario a fronteggiare l’incremento nelle vendite di droni economici e facili da pilotare, che interferiscono con il traffico regolare.
Tuttavia imporre la registrazione dei droni potrebbe rivelarsi scarsamente utili alle indagini successive a un incidente, a meno che non vi sia un numero identificativo apposto sull’unmanned e che questo sia reperibile in seguito a una collisione tra velivoli. I droni, infatti, sono in maggior parte troppo piccoli per essere rilevati dai radar e solitamente non sono dotati di transponder che segnalino la loro posizione.
In ogni caso, questa è una mossa inedita nella politica dell’amministrazione Obama, e costituisce il primo tentativo del governo di monitorare questi robot volanti che si moltiplicano, minacciando la sicurezza dell’aviazione. Alcuni vi vedono un’implicita ammissione da parte della Faa dell’incapacità di integrare con sicurezza i sempre più popolari velivoli a controllo remoto nello spazio aereo nazionale americano.
È la stessa Faa, sul suo sito, a specificare che gli “Unmanned aircraft system (Uas) sono intrinsecamente diversi dai velivoli manned, e la loro introduzione nello spazio aereo nazionale è una questione complessa, tanto da un punto di vista logistico quanto concettuale”. La questione è così complicata che, ad esempio, agli inizi di ottobre la Faa ha sforato il termine impostole dal Congresso per l’elaborazione di linee-guida sull’utilizzo di droni a scopo commerciale.
Per rimediare, in occasione di una conferenza per operatori di droni tenutasi a Las Vegas il 7 ottobre, la Faa ha dichiarato agli imprenditori che nuove regole saranno trasmesse alla Casa Bianca entro la fine dell’anno. Il documento dovrebbe includere politiche più morbide sulle modalità di utilizzo dei droni da parte delle aziende: al momento, infatti, chiunque manovri un drone commerciale negli Usa ha facoltà di farlo solo finché il velivolo è nel suo campo visivo. Le nuove regolamentazione dovrebbero inoltre snellire i requisiti operativi imposti agli operatori: per usare a scopi commerciali modelli di peso inferiore alle 55 libbre (circa 25 chili), non sarebbe più richiesta la licenza di pilota, ma sarebbe sufficiente il superamento di un test di competenza.