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Caccia aperta a piloti, assistenti di volo, ingegneri aeronautici ed esperti di business development. Sono solo alcune delle figure che le compagnie aeree vanno cercando, anche in Italia. I numeri,  confortanti sotto ogni punto di vista, sono stati riportati ieri dal Sole 24 Ore. Centinaia le posizioni aperte tra United e Lufthansa, che da sola selezionerà oltre 650 profili per le sue sedi in Germania e Austria. Assieme a loro Delta, Air France, 113 posizioni e Ryanair, con 119. La low cost, che ha fatto numerose tappe di reclutamento in Italia, necessita anche di profili ingegneristici. I posti disponibili, scrive il Sole 24 Ore, sono in tutto 1.385.

Come indicato dai principali costruttori aeronautici, Boeing e Airbus, nei loro outlook, da qua a vent’anni serviranno circa 558.000 piloti e 600.000 tecnici aeronautici, dal momento che la flotta mondiale di aeromobili è destinata a raddoppiare. L’Italia nel soddisfare questo tipo di domanda, potrebbe fare la sua parte, anche in virtù di una importante tradizione aeronautica e di una “messa a sistema” dell’industria di settore presente sul territorio, con la parte regolatoria-istituzionale. Entrambe apprezzate a livello internazionale.

“Se anche producessimo 200-300 figure specializzate ogni anno sarebbe un bel risultato”, era stato detto a Cagliari, a luglio scorso, presentando un potenziale piano di sviluppo dell’attività aeronautica su Elmas, promosso in primis da Confcommercio Sud Sardegna e dall’Associazione Piloti Sardegna. La Sardegna si candida alla formazione di nuovi piloti e addetti sulla base di alcune considerazioni, tra cui il fatto – spiega l’associazione – che gli spazi aerei sardi hanno la caratteristica di essere vicini alle grandi aree di traffico, pur avendo un traffico di per sé ridotto e possiedono già gli standard internazionali di radioassistenza, che consentono di svolgere tutto il training. “Dalla scuola  – fanno sapere – potrebbe nascere un driver per l’intero settore”. Tra le intenzioni dei promotori, c’è inoltre la volontà di dare vita ad un centro per la dismissione e il recupero di componenti aeronautiche e ad una compagnia regionale con velivoli da 100 posti, capace di soddisfare la domanda di nuovi voli nazionali, internazionali e charter.