Quando venerdì scorso tre aerei russi da pattugliamento scortati da caccia MiG-31 si sono avvicinati allo spazio aereo islandese, ad alzarsi in volo sono stati quattro velivoli F-35 italiani. Da tre settimane sono in Islanda per badare alla difesa aerea dell’isola nell’ambito della missione Air policing della Nato. L’impegno segue quello di ottobre, quando sei F-35 dell’Aeronautica italiana portarono l’Alleanza nella quinta generazione. Altrettanti ne sono arrivati questa volta, al comando del colonnello Michele Cesario. “Il velivolo è estremamente affidabile – ha spiegato nel corso del virtual tour organizzato dalla Nato – pronto in pochissimo tempo quando giunge l’allerta”. Ma perché siamo lì? “Per la nostra sicurezza, in posizione strategica tra l’Artico e l’Atlantico – ha detto l’ambasciatore Francesco Talò, rappresentante d’Italia alla Nato – l’impegno risponde alla solidarietà dell’Alleanza, la cui forza è proprio nella capacità di restare unita”.
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