La Space economy per il rilancio. Il punto di Manzella

Di Stefano Pioppi

Lo Spazio come settore trainante dell’economia nazionale. È l’obiettivo descritto nella nuova pubblicazione del ministero dello Sviluppo economico. Parla di “una grande storia italiana – ci ha spiegato il sottosegretario Gian Paolo Manzella – nata negli anni cinquanta, che ci ha portato a essere il terzo Paese al mondo a lanciare satelliti”. Una storia che continua oggi, “con grandi attori industriali, una filiera di Pmi che competono nel mondo, centri di ricerca di eccellenza, startup e una scuola di astronauti fatta di personalità capaci di portare l’attenzione del pubblico verso lo Spazio e farne capire l’importanza per l’economia e la società”.

Il settore conta in Italia circa 200 aziende (80% Pmi) e settemila addetti, per un giro d’affari da 2 miliardi di euro all’anno. “Tecnologie e passione, tradizione e futuro, apertura al mondo e modernità”, ha rimarcato Manzella. Il Mise parla di “ieri, oggi, domani; perché è così: si può guardare al futuro grazie a gambe solidamente piantate nel passato”.

Per il “domani” l’ambizione maggiore è la Luna. Lunedì la Nasa ha rivelato la scoperta di acqua in superficie in quantità maggiore rispetto al previsto. “La possibilità di estrarla e utilizzarla sarebbe un volàno prezioso per Artemis”, il programma lunare Usa di cui “l’Italia è fiera di fare parte”, ha detto il sottosegretario Riccardo Fraccaro. Martedì è arrivata la firma del memorandum tra Esa e Nasa che conferma i contributi europei al progetto. L’Italia è protagonista e punta a replicare l’eccellenza mostrata per la Stazione spaziale internazionale. Lo ha confermato ieri l’ad di Leonardo Alessandro Profumo in occasione dell’anteprima della mostra fotografica dell’astronauta Paolo Nespoli dedicata al ventennale della Iss, in scena a Roma.

Dall’esplorazione alla navigazione satellitare. Ieri, Spaceopal (joint venture tra Telespazio e agenzia spaziale tedesca) ha presentato due nuove soluzioni per rendere ancora più preciso il sistema europeo Galileo, prodotte da un laboratorio interamente dedicato all’innovazione tecnologica.

Per l’accesso allo Spazio arrivano novità dalla Puglia. La scorsa settimana l’Enac ha approvato il regolamento per rendere lo scalo di Taranto-Grottaglie il primo spazioporto nazionale. “È la sfida del futuro – ha spiegato Tiziano Onesti, presidente di Aeroporti di Puglia – per realizzare una base strategica in cui si concentrano interessi industriali, di ricerca e di innovazione, e dove si possono sperimentare tecnologie e applicazioni avanzate finalizzate, in ultima analisi, a migliorare la qualità della nostra vita”.

Ma lo Spazio può essere anche un luogo pericoloso. Nell’orbita terrestre viaggiano miliardi di elementi a rischio collisione. È la sfida della “space debris” sulle infrastrutture orbitanti. Qualche giorno fa la joint venture franco-italiana Thales Alenia Space ha avviato con i partner di Usa e Canada lo sviluppo di “Skylark”, la prima costellazione dedicata al monitoraggio e al tracciamento dei detriti spaziali.

La rubrica “In Difesa” a cura di Airpress, pubblicata ogni venerdì su La Verità