, Rassegna Stampa

Le acque dello Stretto di Hormuz sono caldissime. All’aggressività dell’Iran, gli Stati Uniti hanno risposto chiamando a raccolta gli alleati, con l’obiettivo di un pattugliamento che garantisca libertà di navigazione. L’Italia ha interessi, mezzi ed esperienza per farlo, ma ancora nessuna indicazione è arrivata dal governo. A fare il punto è stato il nuovo capo di Stato maggiore della Marina militare Giuseppe Cavo Dragone, che da poco più di un mese ha preso il posto di Valter Girardelli e che ieri ha presentato le sue linee programmatiche alle commissioni Difesa di Camera e Senato.
L’ammiraglio conosce bene le acque tra penisola arabica e Iran, tanto da essersi guadagnato negli anni l’appellativo di “duca di Hormuz”. L’area, ha detto ai parlamentari, “è un crogiolo di attività e un’area di estremo interesse strategico per l’Italia”…

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