L’ITALIA NEL VUOTO E IL VUOTO D’ITALIA
Come difendere gli interessi internazionali nell’attuale contesto internazionale? Risponderanno la Fondazione Farefuturo e il Centro studi per l’estero vicino (Cenass), che organizzano alla Camera dei deputati un convegno dal titolo “L’Italia nel vuoto, il vuoto d’Italia – L’azione internazionale dell’Italia nella stagione del ritorno degli interessi nazionali”. L’evento vuole essere occasione per fare il punto sulla situazione geopolitica attorno all’Italia.
Dopo l’introduzione affidata al presidente di FareFuturo Adolfo Urso, già vice ministro dello Sviluppo economico, e a Paolo Quercia, esperto di geopolitica e già consulente del ministero degli Esteri e della Difesa, sono previsti gli interventi di Giulio Terzi di Sant’Agata, già Ministro degli Esteri, Guido Crosetto, già sottosegretario alla Difesa e presidente dell’Aiad, Gabriele Checchia, già Ambasciatore italiano presso la Nato e in Libano, Raffaele De Lutio, già direttore generale Africa sub sahariana e ambasciatore in Etiopia, Alberto Negri, inviato speciale del Sole24Ore, il generale Carlo Jean, già consigliere militare del presidente della Repubblica e docente di studi strategici, Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere.
“Il tema del convegno ruota attorno al vuoto: il vuoto geopolitico attorno all’Italia e il vuoto dell’azione internazionale dell’Italia”, spiega Adolfo Urso. Si tratta, ha aggiunto, di “un pericoloso buco nel centro del Mediterraneo di cui pochi si rendono conto ma che rischia di diventare un punto sempre più critico di vulnerabilità per l’Europa”. Perciò, la prossima legislatura non potrà sottrarsi dalla necessità di una revisione delle postura internazionale italiana. Ciò, ha rimarcato Urso, dovrà comprendere “la revisione della posizione strategica dell’Italia, il rilancio della politica estera e di sicurezza nazionale, la crisi migratoria nel Mediterraneo, l’internazionalizzazione economica delle imprese italiane e il rischio di acquisizioni economiche ostili delle aziende strategiche nazionali”.
Per Paolo Quercia il ritorno dell’Italia nello scacchiere euro-mediterraneo è determinante alla luce dell’esplicita rinascita del ruolo giocato dagli interessi nazionali nelle politiche estere dei Paesi nostri amici ed alleati: “L’Europa che verrà, se vogliamo che sarà Europa, ha bisogno di un’Italia che si rimetta in piedi e rilanci la sua azione internazionale”, ha affermato Paolo Quercia. “Il mondo ci guarda e attende di capire se saremo un attore fondamentale per la ridefinizione dell’identità dell’Occidente o terra di conquista e quindi di conflitto”. Così, ha concluso l’esperto, “solo un’Italia che riscopre il suo ruolo nazionale, lo rivendica e lo rende determinante in un estero vicino in frantumi, potrà contribuire a ricostruire una nuova Europa nel vuoto di Europa che ci circonda”.