Ieri a Vienna, presso la sede delle Nazioni Unite, in occasione del Workshop su Open Universe organizzato dall’Italia e dalle stesse Nazioni Unite, sono stati firmati due importanti accordi che segnano un traguardo significativo nella relazioni tra il governo italiano e le Nazioni Unite nel settore spaziale e, al contempo, aprono un nuovo capitolo nelle relazioni tra Asi e l’Ufficio degli Affari Spaziali delle Nazioni Unite (UNOOSA), come spiegato dal comunicato dell’Agenzia Spaziale Italiana.
Un accordo è stato, infatti, firmato dall’Ambasciatore italiano presso le Organizzazioni Internazionali, Maria Assunta Accili, per conto del governo italiano, e dal Direttore di Unoosa Simonetta Di Pippo, per contro delle Nazioni Unite; il secondo è stato firmato da Roberto Battiston per Asi e dal Direttore di Unoosa per le Nazioni Unite. Quest’ultimo apre la collaborazione a settori, come le scienze spaziali e l’esplorazione, le telecomunicazioni e la navigazione satellitare, l’osservazione della terra e la gestione dei disastri naturali, la formazione ad ampio spettro, dalla tecnologia alla politica e al diritto dello spazio.
Il Workshop dedicato all’iniziativa Asi Open Universe è il seguito dell’incontro tra esperti svoltosi a Roma lo scorso mese di aprile.
Il progetto, presentato al Comitato per l’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (Copuos) delle Nazioni Unite, ha l’obiettivo e l’ambizione di diffondere i complessi dati scientifici relativi allo studio e osservazione dell’Universo, a tutti i settori della società: dalla comunità scientifica classica, ai cosiddetti “citizen scientist”, alle università, passando per le scuole e musei, fino al cittadino comune.
“Open Universe è una delle attività che l’Italia sta perseguendo in preparazione di UNISPACE+50, la conferenza delle Nazioni Unite che si terrà a giugno 2018 in occasione del cinquantesimo anniversario dalla prima conferenza Onu dedicata all’esplorazione e all’uso dello spazio” ha spiegato l’Asi nel suo comunicato. In occasione di UNISPACE+50 la comunità internazionale si riunirà per definire il contributo delle attività spaziali per il raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile.