La società partecipata da Thales Alenia Space e dall’Agenzia spaziale italiana, Altec ha firmato un accordo con la società piemontese DigiSky Srl per lo sviluppo e la commercializzazione a livello internazionale di servizi applicativi, derivanti dalla raccolta in tempo reale dei dati del monitoraggio del territorio. Le due aziende torinesi svilupperanno e commercializzeranno un sistema di acquisizione e gestione dati provenienti dal monitoraggio della superficie terrestre con velivoli leggeri equipaggiati con sensoristica avanzata. In base all’accordo, Altec acquisirà il 25% di DigiSky, fondata nel 2007 dall’astronauta Maurizio Cheli e Paolo Pari, che opera nel settore delle tecnologie per il monitoraggio aereo. In base all’accordo, Altec offrirà le sue competenze nel processamento e nella gestione dei dati, maturate nelle attività di controllo e logistica della Stazione Spaziale Internazionale, mentre DigiSky metterà a disposizione la sua tecnologia avionica avanzata, le sue capacità di acquisizione di dati aerei e la sua rete commerciale, che si avvale anche del network del costruttore campano di velivoli di aviazione generale Tecnam.
L’accordo rappresenta uno dei primi esempi concreti in Italia di “Space Economy” in logica “Open Innovation” in un mercato estremamente complesso, finalizzato alla creazione di nuove opportunità di investimento e di sviluppo a vantaggio dell’intero settore. “Fin dalla costituzione di DigiSky abbiamo lavorato allo sviluppo di nuovi metodi di approccio al lavoro aereo che oggi intendiamo portare sul mercato. Unendo la tecnologia che abbiamo sviluppato per il telerilevamento in volo e quella di Altec per l’elaborazione e la gestione dei dati sarà possibile realizzare un sistema integrato accessibile ad imprese ed enti pubblici per una migliore gestione delle risorse territoriali”. Ha detto Maurizio Cheli.
Altec è il centro di eccellenza italiano per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto delle operazioni e dell’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e dello sviluppo e della realizzazione delle missioni di esplorazione planetaria. Riguardo l’utilizzo della ISS, non molto tempo fa, il presidente Usa Trump ha dichiarato l’intenzione di voler privatizzare progressivamente la Stazione spaziale internazionale, sulla scia di quanto già fatto per i servizi sulle orbite basse. L’Europa è ancora molto lontana da questo, ma non è detto che in futuro qualcosa non possa cambiare. “Al momento – ha detto in proposito alla stampa il presidente di Asi, Roberto Battiston – non siamo organizzati per far gestire ai privati le risorse che sono di nostro diritto in orbita, e che sono meno del 10% di quelle complessive della Stazione. L’Asi, attraverso Altec, sta tuttavia iniziando una azione verso i privati per aumentare questa partecipazione”.
“I principali clienti di questi servizi – ha aggiunto Battiston – sono negli Usa, ma in prospettiva si può pensare anche ad interessi europei. Abbiamo cinque-sei anni prima di arrivare alla transizione verso la gestione da parte di privati. Non sappiamo se avrà lo stesso successo della transizione che è avvenuta sui servizi in orbita bassa, con aziende private che attraverso gare si aggiudicano la fornitura di servizi chiavi in mano. Ma un modello già c’è”. Il centro di Torino inoltre, collauderà e seguirà passo dopo passo l’opera del rover marziano, dotato della trivella di Leonardo, previsto dalla missione internazionale ExoMars 2020.