Dopo l’incidente dell’11 ottobre scorso, un razzo vettore Soyuz 2.1B è stato lanciato con successo dal cosmodromo di Plesetsk, alle 03:15 ora di Mosca, portando in orbita un satellite per conto del ministero della Difesa. Il lancio è stato supervisionato, sin dalla sua preparazione, dal comandante delle forze aerospaziali russe, il generale Alexander Golovko. Stando alle comunicazioni ufficiali della Difesa, tutte le operazioni di pre-lancio sono avvenute in maniera nominale. Per il lanciatore Soyuz 2 si è trattato del terzo lancio del 2018. A causare il rientro a terra dei due membri di equipaggio, il cosmonauta Aleksei Ovchinin e l’astronauta americano Nick Hague, che avrebbero dovuto raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a bordo della capsula Soyuz MS-10, un’anomalia che aveva comportato l’arresto di emergenza dei motori di secondo stadio del lanciatore in versione FG. Dal 2011, anno in cui lo Space Shuttle ha cessato il servizio da e verso la ISS, la Soyuz è l’unico mezzo a disposizione degli equipaggi internazionali per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di un mezzo formato da tre moduli (modulo orbitale, capsula di rientro e modulo di servizio) estremamente affidabile, dato che il suo ultimo incidente risale a più di 40 anni fa.