Lunar Gateway: assegnato il primo contratto

Di Michela Della Maggesa

Nell’ambito del programma Artemis, la Nasa ha selezionato Maxar Technologies per sviluppare e dimostrare i sistemi di propulsione, potenza e comunicazione del Lunar Gateway, l’avamposto che sarà posto in orbita lunare e che permetterà ai futuri equipaggi di raggiungere la Luna. Maxar costruirà l’elemento chiave del Gateway che fornirà potenza ed energia elettrica, grazie a una serie di  pannelli solari, utilizzabile dall’intero avamposto. Il contratto avrà una durata iniziale di 12 mesi, seguito da un primo prolungamento opzionale di 26 mesi, un secondo di 14, e altri due, da 12 mesi ciascuno. In seguito, i sistemi potranno essere acquisiti dalla Nasa. Si tratta del primo contratto in assoluto per il programma Artemis, annunciato questo mese, a 50 anni dallo sbarco del primo uomo sulla Luna. “Siamo entusiasti di questo sistema che necessità di meno propellente rispetto ai precedenti”. Ha commentato Mike Barrett del Glenn Research Center della Nasa. “Ciò ci consentirà di spostare più massa attorno alla Luna, come un sistema di landing per gli astronauti e grandi moduli per vivere e lavorare in orbita”. La nasa vuole riportare un uomo (e farci arrivare la prima donna) sulla Luna entro il 2024. In una seconda fase è prevista la costruzione di una base permanente sul nostro satellite.

Il programma, ambizioso quanto il progetto Apollo, potrà contare su un finanziamento aggiuntivo di  1,6 miliardi di dollari per il budget 2020, oltre ai 21 precedentemente stanziati. La Nasa vuole portarlo avanti con i suoi partner storici, tra cui l’Italia, che ambisce – grazie a quanto sviluppato per la Stazione Spaziale Internazionale, ma non solo – ad avere un ruolo di primo piano nel programma di esplorazione spaziale, che contempla sia la Luna, che, successivamente, Marte.  “L’Italia – ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia – è nella condizione di contribuire al programma di esplorazione lunare e ambisce ad essere coinvolta anche nell’esplorazione marziana. Vedremo come”. “Grazie alle nostre capacità speriamo di arrivare ad un accordo con la Nasa per questa nuova avventura il prima possibile”.