L’Agenzia Nasa, che si sta attrezzando per la produzione dei veicoli spaziali Orion, ha assegnato a Lockheed Martin un contratto per costruire le navicelle, in modo da supportare fino a 12 missioni del programma Artemis, inclusa quella che porterà la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna entro il 2024. Il contratto che sarà gestito dal Johnson Space Center della Nasa di Houston sarà focalizzato sulla riutilizzabilità delle navette e sullo stabilire una presenza sostenibile sulla superficie lunare.
“E un gran giorno per il Johnson Space Center. Sono lieto che Bridenstine (numero uno della Nasa, ndr) abbia compiuto passi significativi per assicurare la crescita del nostro centro nel settore dell’esplorazione umana. C’è ancora molto da fare e non vedo l’ora che la produzione si incrementi”. Dichiara il senatore Ted Cruz (Texas).
In particolare, si tratta di un contratto (OPOC- Orion Production and Operations Contract) di consegna e quantità indefinite, che comprende un ordine da un minimo di sei a un massimo di 12 navette Orion, per un periodo che va fino al 30 settembre 2030. La produzione e le operazioni delle navicelle spaziali per 6-12 missioni permetterà di costruire un set di capacità che stabilizzeranno il processo di produzione e dimostreranno la riutilizzabilità dei vari componenti.
“Questo contratto assicura le produzione di Orion per il prossimo decennio e dimostra l’impegno che la Nasa sta mettendo per stabilire una presenza sostenibile sulla Luna, riportare a Terra nuove conoscenze e inviare astronauti su Marte”. Dichiara Jim Bridenstine. “Orion è un veicolo allo stato dell’arte, progettato per le missioni umane nello spazio profondo ed è parte integrante della missione Artemis e della futura esplorazione del sistema solare”.
Il contratto del valore di 2,7 miliardi di dollari copre tre navette per la missione Artemis III. L’Agenzia pensa di ordinare altri sei veicoli nell’esercizio fiscale 2022 destinati ad Artemis VI, VII e VIII, per un ammontare di 1,9 miliardi di dollari. Ordini a gruppi di tre – fa sapere la Nasa – permetteranno all’Agenzia di ottimizzare la produzione e di abbassare i costi nella gestione della supply chain. La riusabilità del mezzo comincerà con la missione Artemis II. Alcuni componenti interni della capsula (tra cui computer, pannelli e sedili) voleranno di nuovo con Artemis V, mentre il modulo astronauti di Artemis III sarà riutilizzato su Artemis VI.
Ma il contratto assegnato a Lokheed Martin per le capsule Orion non è la sola notizia che riguarda il programma di esplorazione spaziale della Nasa. L’Australia ha infatte deciso di partecipare alle missioni Artemis. Ad annunciarlo il primo ministro Scott Morrison. Usa e Australia hanno firmato una dichiarazione di intenti che prevede l’individuazione di aree di interesse comune. Come parte del suo impegno, l’Australia triplicherà il budget della sua giovane Agenzia spaziale, per supportare il programma di esplorazione lunare. “Siamo onorati dell’impegno dell’Australia in questo progetto – dichiara Jim Morhard, della Nasa – questo accordo rafforza il nostro obiettivo che prevede l’esplorazione sostenibile della Luna, attraverso la creazione di infrastrutture dedicate”.