Una delegazione Nasa ha visitato il Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira) di Capua, incontrando i vertici aziendali e le unità di ricerca responsabili dei progetti in campo spaziale. Particolare attenzione è stata rivolta al Plasma Wind Tunnel. Agli ospiti sono state presentate le più recenti attività di sperimentazione svolte nell’impianto, sia per Sierra Nevada Corporation, (azienda statunitense incaricata del programma di sviluppo del nuovo velivolo spaziale Nasa, Dream Chaser) sia per il nuovo materiale ceramico, messo a punto da Cira e Petroceramics, l’ISiComp, selezionato da Esa per la realizzazione delle superfici di controllo del futuro velivolo spaziale riutilizzabile Space Rider.
L’impianto consente al Cira di contribuire a tutti i più importati programmi spaziali europei volti allo sviluppo di velivoli di rientro, da IXV a Space Rider; di nuovi sistemi spaziali riutilizzabili, come Iperdrone; di nuovi sistemi di protezione termica come lo scudo dispiegabile Irene o quello gonfiabile del progetto Efesto.
L’incontro – fa sapere il Cira – si è concluso con l’individuazione di alcuni temi di comune interesse su cui ampliare la collaborazione, come la condivisione e il confronto dei dati sperimentali ottenuti nelle rispettive gallerie ipersoniche ed il design congiunto di una nuova generazione di componenti per gli archi elettrici di Scirocco e Arc Jet (la facility simile a Scirocco disponibile presso Nasa-Ames). Emerso, inoltre, un reciproco interesse a collaborare per migliorare le capacità operative degli impianti ipersonici, data la crescente attenzione in campo aerospaziale verso i rientri sulla Terra da missioni interplanetarie (Marte) caratterizzati da livelli di flusso termico significativamente più elevati rispetto a quelli cui sono soggetti attualmente i veicoli spaziali. L’obiettivo condiviso è di sottoporre ora le tematiche individuate ai rispettivi governi per giungere ad un nuovo accordo di cooperazione.