Anche lo spazio nell’Agenda Onu 2030

Di Michela Della Maggesa

C’è anche lo spazio tra i 17 obiettivi globali di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, il documento programmatico delle Nazioni Unite dove ogni Paese è chiamato a fornire il proprio contributo alle grandi sfide globali. In particolare, nel documento attualmente in lavorazione – sottolinea il presidente della Sioi, Franco Frattini -, allo spazio è demandato di sostenere i vantaggi economici collegati all’industria, quindi fare da driver allo sviluppo economico; rafforzare il potenziale sul fronte delle applicazioni, atte a migliorare la vita quotidiana dei cittadini; migliorare l’accesso allo spazio per tutti i Paesi, e costruire nuovi partenariati e rafforzare la cooperazione internazionale.

Del contributo dello spazio allo sviluppo sostenibile si è discusso in occasione della presentazione della XII edizione del Master in Istituzioni e Politiche Spaziali. Il corso è organizzato dalla società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi) e dall’Agenzia spaziale italiana, in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e e l’Agenzia spaziale europea, Esa.

“Anni fa quando si parlava di spazio si pensava solo alle tecnologie sofisticate ad esso connesse, mentre oggi è qualcosa di più, che richiede innanzitutto una visione istituzionale complessa e risorse per permettere al Paese di posizionarsi bene nel settore”. Afferma il presidente di Asi, Giorgio Saccoccia, intervenuto alla presentazione assieme al presidente Frattini, al vice direttore generale e direttore  centrale per l’innovazione e la ricerca del Maeci, Fabrizio Nicoletti e a Simonetta Cheli, capo programmi strategie e coordinamento osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea.

“Oggi c’è ancora scarsa comprensione di quello che lo spazio fa per il cittadino. Questo settore – prosegue Saccoccia – contribuisce già da tempo allo sviluppo sostenibile così come identificato dalle Nazioni Unite e molti dei nostri programmi supportano gli obiettivi primari dell’Agenda 2030, compresi quelli economici e sociali”. Tra gli esempi citati, il programma di osservazione della Terra, Cosmo-SkyMed, utilizzato anche in caso di disastri ed emergenze e i cui dati sono forniti anche a beneficio di altri Paesi e la missione Prisma. Ma anche il settore delle telecomunicazioni, che permette una razionalizzazione ottimale delle risorse. “La nuova governance che l’Italia si è data nello spazio – ha aggiunto Nicoletti – riesce a centrare gli obiettivi che l’Agenda 2030 intende perseguire”.