, SPACE ECONOMY

Con 176 voti favorevoli, 2 astenuti e 0 contrari, l’aula di Palazzo Madama ha approvato le Misure per il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e le disposizioni concernenti l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia spaziale italiana, frutto dell’unificazione di ben tre disegni di legge dedicati alla riforma del sistema-Spazio nazionale. Il testo approvato, che ora passerà alla Camera, attribuisce al presidente del Consiglio i compiti di indirizzo governativo e il coordinamento delle politiche di settore. Per svolgere queste funzioni viene istituito un Comitato interministeriale ad hoc che, avvalendosi del supporto tecnico-scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e del settore industriale, avrà il compito di definire gli indirizzi del Governo. Il comitato sarà composto dai ministri di istruzione, interni, esteri, difesa, economia e sviluppo economico, e dovrà definire una politica nazionale unitaria per lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie spaziali e aerospaziali, sovrintendere agli investimenti finanziari e stabilire le linee guida per l’elaborazione dei piani pluriennali dell’Asi.

“L’Italia dello spazio sarà più forte grazie alla nuova legge”, ha detto il presidente dell’Agenzia Roberto Battiston. “La partecipazione dell’Asi al comitato interministeriale, consoliderà il suo ruolo in termini di governance del sistema, come agenzia governativa che coordina il sistema industriale e della ricerca interfacciandosi con tutte le istituzioni nazionali e internazionali”. Il comitato interministeriale, spiega ancora Battiston, rende “sistematico il lavoro della Cabina di Regia grazie al quale è nato il Piano stralcio space economy. È un passo importante: siamo entrati in una fase densa di nuove sfide scientifiche e tecnologiche, con la space economy che sta diventando un formidabile fattore di crescita economica e sociale, con potenziali ricadute positive per il nostro Paese”. Il 2017 è quindi “un anno importante per il sistema spaziale italiano – ha aggiunto il presidente dell’Asi – che ha già visto il successo della quotazione in Borsa di Avio e tra poco la partenza di Paolo Nespoli per la sua terza missione per la Stazione spaziale internazionale. L’impegno del Parlamento e del Governo nel portare avanti il provvedimento è fondamentale per mantenere e rafforzare la posizione di potenza spaziale che, dalla geniale intuizione di Luigi Broglio ad oggi, l’Italia si è meritatamente guadagnata”.

“Il provvedimento è volto a conferire maggiore centralità alle politiche spaziali e aerospaziali nel nostro Paese, il quale vanta una posizione di leadership a livello mondiale nel settore, rappresentando la terza potenza in Europa e la sesta a livello mondiale”, ha spiegato invece in aula il senatore Salvatore Tomaselli (Pd), relatore del ddl insieme alla senatrice Paola Pelino (Fi). “La necessità di riorganizzare questo comparto – ha aggiunto Tomaselli – nasce, da un lato, dai profondi cambiamenti avvenuti negli ultimi trenta anni, mai del tutto recepiti a livello legislativo, e dalla conseguente diversa finalità del settore spaziale, che da politica è diventata sempre più economica, e, dall’altro lato, dal fatto che le attività spaziali e aerospaziali coinvolgono molteplici settori sotto la competenza di diversi Ministeri”. Difatti, ha aggiunto il relatore, “la cabina di regia istituita presso la presidenza del Consiglio coordinata dal colonnello Paolo Puri ha in qualche modo anticipato lo stesso modello istituzionale previsto dal disegno di legge. Quindi ben venga questa concreta applicazione del modello che anticipa la soluzione legislativa che darà una cornice normativa a una prassi positiva che ha determinato risultati importanti, sia nel coordinamento delle politiche a livello nazionale, sia nel convogliare imprese, sistemi industriali e i vari ministeri coinvolti”.