Prende il via il progetto SPARKme, l’acceleratore per le imprese e le stratup che intendono partecipare alla nuova economia dello spazio. A inizio luglio, a Matera, è stata presentata la prima call del programma promosso da Openet Technologies e cofinanziato al 45% dall’Agenzia spaziale italiana (Asi), “un progetto importante per portare nuova linfa vitale al settore spaziale italiano”, aveva detto ad aprile il presidente Roberto Battiston presentando l’iniziativa che permetterà di ospitare fino a 20 progetti imprenditoriali.
L’INNOVAZIONE VERSO LA SPACE ECONOMY
“La possibilità di innovazione basata su infrastrutture e applicazioni spaziali offerta alle Pmi è impressionante”, ha rimarcato Alberto Tuozzi, responsabile dell’Unità di Telecomunicazioni e navigazione dell’Asi, in occasione del lancio della prima call. “SPARKme – ha aggiunto – si inquadra perfettamente nel contesto della missione Asi di facilitare lo sviluppo di aziende ed applicazioni satellitari, infatti serve per incubare startup che puntino a valorizzare lo sviluppo della Space economy”.
IL RUOLO DI OPENET E DI MATERA
Ha colto la sfida Openet Technologies, guidata dall’ad Vito Gaudiano: “Riteniamo sia molto importante diffondere questa nostra iniziativa anche per le opportunità offerte alle aziende e anche a un territorio, come quello della Basilicata, che rientra fra quelli definiti “a fallimento di mercato tecnologico” e che invece, grazie alla presenza di Asi, ha creato un humus importante per favorire collaborazione fra università, ricerca e Pmi”, ha detto il manager. E infatti Matera è da tempo nei programmi di sviluppo spaziale nazionale, almeno dagli anni 80, quando fu deciso di realizzarvi il Centro di Geodesia Spaziale. Ora, il lancio di SPARKme è un ulteriore “segnale importante per il radicamento nel Sud del settore spaziale, un’eccellenza del made in Italy destinata ad essere sempre più strategica per lo sviluppo del nostro Paese”, aveva rimarcato Battiston.
LA PRIMA CALL
Nello specifico, ha spiegato la managing director di Openet Filomena Cuccarese, “non si tratta di un bando pubblico, ma di una call aperta”. Ciò significa, ha aggiunto, che “chi si propone può iniziare ad interagire con la nostra struttura per realizzare uno use case specifico, per delineare un programma di assistenza formativa, di mentoring e coaching dedicato”. In particolare, le imprese incubate saranno 20, selezionate da un team di esperti che terranno conto di criteri di valutazione specifici, utili a definire idee di business declinabili fattivamente nell’ambito della Space economy.
I SERVIZI OFFERTI
Oltre ai servizi logistici e tecnologici (tra cui laboratori attrezzati con stampanti 3D e postazioni per la sperimentazione 5G), l’acceleratore offre servizi di consulenza che vanno dallo scouting di potenziali partner alla mentorship per ogni singola iniziativa, passando per un’attività di advisory per la raccolta di fondi pubblici e privati. In termini finanziari, sono stati valutati in circa 30 mila euro i servizi messi a disposizione per ogni singola startup.