La Darpa sceglie Boeing per l’XS-1, lo spazioplano riutilizzabile

Di Stefano Pioppi

La Defense advanced research projects agency (Darpa) del dipartimento della Difesa Usa ha annunciato di aver selezionato Boeing per realizzare e testare l’Experimental Spaceplane (XS-1). Si tratta del prototipo sperimentale della nuova classe di velivoli ipersonici che avranno il compito di portare satelliti in orbita bassa (leo) per poi fare ritorno sulla terra, pronti per nuovi lanci. Sul programma, Boeing e Darpa investiranno congiuntamente, al fine di realizzare un velivolo, autonomo e riutilizzabile, che dovrà essere in grado di trasportare piccoli satelliti da 3.000 libbre (1.361 kg).

Una volta che il velivolo, che prende il nome di Phantom Express, raggiungerà l’orbita prevista, rilascerà un modulo di carico (a perdere) per poi tornare sulla Terra. Poi, atterrato su una pista di volo, verrà rifornito per il lancio successivo applicando principi di manutenzione simili a quelli dei velivoli tradizionali. “Phantom Express è progettato per trasformare il tradizionale lancio dei satelliti creando una nuova capacità che può essere ottenuta in modo più conveniente e con meno rischi”, ha spiegato il presidente di Boeing Phantom Works Darryl Davis.

“L’XS-1 non sarà né un aeroplano tradizionale, né un lanciatore convenzionale, ma piuttosto una combinazione dei due, con l’obiettivo di abbassare i costi di lancio per un fattore di dieci e rimpiazzare il frustrante odierno tempo di attesa”, ha invece detto il program manager della Darpa Jess Sponable. “Siamo molto felici – ha aggiunto come riporta DefenseNews – dei progressi di Boeing nella Fase 1 del programma XS-1, e guardiamo avanti per proseguire la nostra stretta collaborazione in questa progressione, nuovamente finanziata, verso le Fasi 2 e 3 – costruzione e volo”.

La Fase 1 di concetto ha visto partecipare, oltre a Boeing insieme a Blue Origin, altre due aziende in qualità di prime contractor in collaborazione con fornitori di lanci commerciali: Masten Space Systems con XCOR Aerospace, e Northrop Grumman con Virgin Galactic. Ora, la Fase 2, vedrà Boeing impegnata a sviluppare, costruire e testare il velivolo dimostrativo nel corso del 2019. Il programma prevede di effettuare 10 lanci consecutivi in 10 giorni per dimostrare la prontezza della propulsione. La Fase 3 riguarderà dai 12 ai 15 test di volo, attualmente previsti per il 2020 e 10 dei quali da realizzare in 10 giorni consecutivi; inizialmente senza payload e a una velocità fino a Mach 5, poi fino a Mach 10 e con payload dimostrativi da condurre in leo. Il velivolo, fa sapere Boeing, sarà equipaggiato con il propulsore Aerojet Rocketdyne AR-22, versione moderna del motore principale dello Space Shuttle, progettata per essere riutilizzabile ed alimentata ad ossigeno ed idrogeno liquido.

 

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