Il dietro le quinte della missione dell’astronauta italiano Paolo Nespoli è atterrato con successo a Houston. Il docufilm Expedition diretto e prodotto da Alessandra Bonavina, che racconta la missione Vita dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) che ha portato Nespoli a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) per 140 giorni, ha avuto la sua premiere al Johnson Space Center, l’autorevole e storico centro statunitense del Texas, voluto dal presidente Lindsay Johnson e a lui dedicato. Si tratta di “una prima assoluta per un documentario realizzato su una missione spaziale dell’Asi; non era infatti mai successo che una produzione italiana trovasse ospitalità in una sede dell’agenzia spaziale americana”, ricorda l’agenzia italiana.
IL DEBUTTO A HOUSTON
Expedition è stato proiettato nell’auditorium Teague dove il giorno prima gli equipaggi delle Expedition 52 e 53 avevano riportato ai colleghi della base il lavoro da loro svolto. Il documentario “ha raccolto applausi e commenti a volte entusiastici, colpiti dalla scelta di un racconto che li ha visti partecipi”, ha spiegato l’Asi. D’altronde, il docufilm ha permesso al pubblico americano di confrontarsi con realtà che conoscono per nome, ma che non hanno avuto la possibilità di visitare, come, ad esempio, i centri di addestramento di Colonia dell’Agenzia spaziale europea (Esa) o di Star City in Russia. “Hanno apprezzato inoltre la descrizione di una realtà umana, quella vissuta dagli astronauti che vivono la vigila di un lancio, tra il relax cercato in una partita a ping pong e l’emotività dei saluti ai familiari”.
IL COMMENTO DI ALESSANDRA BONAVINA
“La motivazione del film era far capire a tutti che cosa fosse l’addestramento di un astronauta”, ha spiegato ad Airpress Alessandra Bonavina. Il tema, ha aggiunto, “era sconosciuto a molti, anche tra gli addetti ai lavori”. Tra gli studenti romani a cui il film è stato presentato pochi giorni fa, ad esempio, “molti non conoscevano neanche la funzione della Stazione spaziale internazionale che da più di vent’anni orbita sulle nostre teste”. Ora, l’obiettivo sembra pienamente raggiunto, dato il consenso più che positivo che Expedition sta ricevendo oltreoceano, “maggiore rispetto alle mie aspettative iniziali”. Nella presentazione alla Nasa, ha ammesso la Bonavina, “mi ha stupito in particolare l’accoglienza da parte del management e degli astronauti: mi hanno detto che era la prima volta che vedevano un film sullo spazio dove si raccontasse in modo umano l’astronauta”. Al tema dell’addestramento se ne aggiungono però molti altri “che riguardano tutti” e che sono forse il segreto di Expedition. Tra questi, ha spiegato la regista, “la cooperazione internazionale, che si conserva nello spazio nonostante i Paesi possano vivere momenti di tensione sulla Terra, e il rapporto cooperativo tra le agenzie governative e le società private”.
LA PROIEZIONE ROMANA
Il debutto negli Usa segue la lezione spaziale che pochi giorni fa Paolo Nespoli ha tenuto di fronte a una platea di 200 studenti italiani, accorsi al cinema Farnese di Roma per assistere alla proiezione di Expedition, la prima di una distribuzione a favore delle scuole tramite il circuito Anica di cui si avvale il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur). In quell’occasione era intervenuta anche la numero uno del Miur, Valeria Fedeli, che aveva così descritto il documentario: “Grazie a questo lavoro entriamo nei luoghi in cui le astronaute e gli astronauti si allenano duramente, nei centri in cui avvengono le simulazioni delle situazioni più complesse che chi parte per una missione deve essere in grado di controllare e fronteggiare”.
VERSO EXPEDITION 2
Con il debutto oltreoceano il percorso del docufilm Expedition “potrebbe non riguardare solo quelli italiani, ma anche quelli statunitensi”, ha annunciato l’Asi. “Il primo passo, la proiezione alla Rice University di Houston grazie all’iniziativa del Console italiano Elena Sgarbi”. Dati i tanti riscontri positivi, d’altronde, già si parla di Expedition 2, dedicato alla futura conquista della Luna, progetto che oltre al sostegno dell’Asi, come è stato per il documentario sulla missione Vita, potrebbe avere il coinvolgimento diretto della Nasa.
(Foto: Agenzia spaziale italiana)