, SPACE ECONOMY

“Un successo ottenuto grazie agli sforzi congiunti di Cina e Italia e che testimonia l’eccellente sviluppo nelle relazioni sino-italiane”. Questo il contenuto dello scambio di messaggi tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello cinese, Xi Jinping, avvenuto in occasione del lancio, nel deserto del Gobi, del satellite di osservazione della Terra CSES (China Seismo Electromagnetic Satellite) che vede una significativa partecipazione italiana. “I nostri due popoli – scrive Mattarella – possono guardare con ammirazione a questo eccezionale traguardo, frutto della collaborazione tra ricercatori cinesi e italiani nel contesto di un partenariato scientifico bilaterale sempre più solido”.

CSES, realizzato dall’Agenzia spaziale cinese Cnsa, è partito alle 8:51 (ora italiana) dalla base cinese Jiuquan Satellite Launch Center. Il suo compito principale sarà quello di sviluppare su scala globale nuovi metodi per lo studio di fenomeni geofisici quali terremoti ed eruzioni vulcaniche. Uno degli strumenti di punta a bordo della missione, conosciuta come Zhangheng 1, è il rivelatore di particelle HEPD (High Energic Particle Detector), realizzato dai ricercatori italiani della “Collaborazione LIMADOU”, così chiamata in onore di Matteo Ricci, missionario ed esploratore della Cina nel XVI secolo. L’obiettivo è quello di studiare grazie al rivelatore HEPD l’esistenza di possibili correlazioni (temporali e spaziali) tra il verificarsi di eventi sismici e l’osservazione sia di perturbazioni iono-magnetosferiche che di precipitazione anomala di particelle dalle fasce interne di Van Allen.

“I proficui risultati conseguiti nel progetto, testimonianza del partenariato strategico globale tra
Cina e Italia, sono utili per elevare la capacità dei due Paesi nel monitoraggio dell’ambiente elettromagnetico della terra, migliorare le previsioni e le prevenzioni sismiche e di conseguenza ridurre le calamità naturali attraverso la tecnologia spaziale”. Commenta Xi Jinping, che aggiunge, “tale collaborazione servirà allo sviluppo economico e sociale di entrambi i Paesi. Attribuisco grande importanza alle relazioni sino-italiane e desidero lavorare insieme a Lei – conclude Xi Jinping- per rafforzare gli scambi e la cooperazione in tutti i settori tra i due Paesi, e approfondire il partenariato strategico globale
sino-italiano, al fine di fornire più benefici ai nostri Paesi”.  L’auspicio del Presidente Mattarella è che la collaborazione con la Cina “nell’impiego dello spazio a fini pacifici possa portare sempre maggiori benefici all’umanità, soprattutto nel settore dell’osservazione e dello studio dei fenomeni sismici”.

“Il lancio di CSES – ha dichiarato Valeria Fedeli ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca – è il risultato di un lungo lavoro e di una collaborazione di altissimo livello tra la comunità scientifica italiana e quella cinese. La ricerca ha delle ricadute fondamentali per la società. Questo è solo un primo passo dell’utilizzo della scienza e della tecnologia spaziale sull’origine dell’attività sismica, una sfida importantissima per la comprensione di uno dei fenomeni più devastanti che l’umanità conosca. CSES è inoltre l’ulteriore dimostrazione che in Italia la ricerca e la tecnologia sono un’eccellenza da sostenere costantemente sia dal punto di vista finanziario che organizzativo a tutti i livelli. Investire per la prima volta 400 milioni sui Prin e avviare un piano di assunzione per giovani ricercatori, come ha fatto il governo, è il miglior modo per investire sul futuro”.

Di grande emozione ha parlato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston “per avere assistito ad un lancio perfetto. Siamo tutti in attesa di attivare il satellite, verificare lo stato di funzionamento degli strumenti e iniziare le procedure di calibrazioni che permetteranno nei prossimi mesi di raggiungere la piena operatività. La collaborazione spaziale tra Italia e Cina è sempre più importante in diversi ambiti, come già dimostrato dall’accordo firmato un anno fa a Pechino per lo studio delle missioni di lunga durata degli astronauti. Il lancio di oggi realizza la prima grande missione spaziale frutto della cooperazione Cina e Italia, un fatto molto importante come sottolineato dalle dichiarazioni del Presidente Sergio Mattarella e del Presidente Xi Jinping”.

“CSES – dichiara Piergiorgio Picozza ricercatore dell’INFN e dell’Università di Tor Vergata e P.I. del progetto Limadou – è una missione fortemente interdisciplinare che vede impegnate numerose istituzioni italiane di ricerca. Studierà la struttura e la dinamica dell’alta ionosfera conducendo misure a largo spettro dell’ambiente elettromagnetico, di plasma e di particelle in prossimità della Terra. In particolare, il rivelatore HEPD, attraverso osservazioni congiunte e coordinate con gli altri otto strumenti a bordo del satellite, consentirà di studiare i meccanismi che collegano i processi interni del nostro pianeta con la dinamica delle regioni di particelle cariche che circonda la Terra, con l’obiettivo di individuare e sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio”.

Principali attori della partecipazione italiana sono l’Agenzia spaziale italiana, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il centro TIFPA di Trento ed i Laboratori Nazionali di Frascati, le Università di Bologna, Roma Tor Vergata, Trento ed Uninettuno, nonché l’Istituto Nazionale di Astrofisica attraverso l’istituto INAF-IAPS ed il CNR con l’IFAC. Rilevante anche il contributo di altre realtà della comunità scientifica italiana, quali l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’insieme dei nove strumenti installati sul satellite CSES permetterà un accurato studio dei campi elettromagnetici e dei parametri di plasma nell’alta ionosfera e la rilevazione di flussi anomali di particelle causati da sorgenti elettromagnetiche naturali e artificiali nello spazio vicino alla Terra. Lo strumento HEPD permetterà inoltre di studiare meglio le interazioni Sole-Terra e fenomeni di fisica solare come le emissioni di massa coronale, i brillamenti solari e l’influenza del Sole sul flusso di raggi cosmici, attraverso la rilevazione di flussi di protoni ed elettroni nell’intervallo di energie da pochi MeV a qualche centinaio di MeV. Queste misure consentiranno di estendere a più basse energie il range degli spettri delle particelle attualmente misurati dagli esperimenti PAMELA e AMS e di confrontare tali osservazioni con quelle condotte da altre missioni internazionali come GOES e ACE.