“La chiusura del contratto di lancio di Mini-Irene è l’ultimo step in ordine di tempo di un’iniziativa brillantemente sviluppata nel territorio come asset nazionale di valenza internazionale, e foriero di ulteriori step che mirano ad ancora più ambiziose missioni a valle di questa essenziale tappa di natura dimostrativa”. Così il presidente del Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira), Giuseppe Morsillo, sul contratto siglato tra la società Swedish space corporation (Ssc) per il lancio a giugno del 2022 della capsula Mini-Irene flight experiment (Mife) presso la base di lancio Esrange a Kiruna in Svezia. Il lancio consentirà, mediante un volo di rientro suborbitale, la qualifica dei carichi dovuti alla pressione e il sistema di protezione termica dispiegabile basato sull’utilizzo di materiali convenzionali: la tecnologia Irene.
MINI-IRENE
Mini-Irene (dal greco “εἰρήνη”, pace) ha come obiettivo principale quello di qualificare, attraverso un volo suborbitale da circa 250 chilometri e il successivo rientro atmosferico, un sistema di dispiegamento e di protezione termica estremamente innovativi rispetto a quelli tipici dei principali velivoli di rientro. La particolare forma a ombrello del Mini-Irene consentirà, dopo il rientro nell’atmosfera, un volo paracadutato stabile e un atterraggio a bassa velocità di impatto, senza la necessità di equipaggiarla con ulteriori sistemi di rallentamento.
L’INNOVAZIONE CHE VIENE DALLA CAMPANIA
Mini-Irene è stata sviluppata dal Cira e dal consorzio Aerospace laboratories for innovative components (Ali) con le sue associate Euro.Soft, Lead Tech e Srs-Ed. “Per ALI un giorno importante” ha commentato Giovanni Squame, presidente di Ali: “è un riconoscimento all’impegno alla professionalità e alla caparbietà delle nostre maestranze e un fondamentale contributo alla ricerca spaziale che viene da Napoli, dal Sud del paese”. Il progetto, infatti, è stato ideato e sviluppato totalmente da aziende e da università napoletane, ha un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, finanziati dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) e dall’Agenzia spaziale europea (Esa). L’importanza del contratto è stata sottolineata anche da Luigi Carrino, presidente del Distretto aerospaziale della Campania (Dac): “L’eccellenza della filiera campana dell’aerospazio è ulteriormente confermata dalla notizia del lancio di Mini-Irene nel 2022; la contestuale presenza in Campania di eccellenze nella ricerca, come il Cira, e di importanti realtà imprenditoriali come Ali, consente di raggiungere risultati che per la loro innovatività ci pongono all’attenzione del mondo”.
SVILUPPI FUTURI
Cira e Ali stanno anche sviluppando la cargo bay di un sistema di rientro orbitale, che ospiterà il primo prototipo di un esperimento di biologia, “ReADI FP” che sarà lanciato a maggio di quest’anno a bordo della Stazione spaziale internazionale, finalizzato alla prevenzione dell’osteoporosi nei voli spaziali e al miglioramento delle terapie osteoporotiche sulla Terra. ReADI FP rientra nelle attività previste dal progetto, Capsula di rientro atmosferico (Ca.Di.Ra), coordinate appunto da Cira e Ali e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito del Programma operativo regionale e Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Por Fesr) Campania per la ricerca e l’innovazione. “La filiera aerospaziale conferma la sua dinamicità e centralità nell’economia campana e come giunta regionale abbiamo incoraggiato la sua espansione con diversi interventi” ha sottolineato l’assessore alla Ricerca, innovazione e startup della regione Campania, Valeria Fascione, aggiungendo: “Siamo molto lieti anche dell’imminente lancio di ReADI FP che a maggio sarà a bordo della Stazione spaziale internazionale, progetto che abbiamo sostenuto nell’ambito delle azioni sinergiche con il Joint undertaking clean sky2, il più grande programma europeo di ricerca in campo aeronautico”.