, SPACE ECONOMY

Fino a sedici miliardi di euro. Questo il budget destinato alle attività spaziali europee per il periodo 2021-2027 allo studio, assieme ad una revisione della governance europea in materia. Il tutto – riporta la stampa – “senza mettere in discussione l’Agenzia spaziale europea”. La proposta è stata avanzata dalla Commissione Ue in occasione dei 20 anni dalla firma del manifesto che portò al programma di osservazione della Terra Copernicus. Più nel dettaglio, la proposta prevede 9,7 miliardi di euro per il programma Galileo e 5,8 miliardi per Copernicus, oltre a 500 milioni per lo sviluppo di nuove componenti per la sicurezza. La GSA che gestisce oggi il programma di navigazione satellitare prenderà il nome di Agenzia dell’Unione europea per l’implementazione del programma spaziale, mentre la governance dell’Esa vedrà alcuni aggiustamenti per evitare duplicazioni e inefficienze.

“L’Agenzia Esa – fa sapere la Commissione – rimarrà il nostro partner principale e si rafforzerà nei temi della sicurezza”. Per il presidente di Asi, Roberto Battiston, “una rifondazione architetturale dell’Agenzia spaziale europea basata su principi di efficienza che non distrugga l’esistente è adatta ai tempi ed utile ad armonizzare tutti gli attori in campo “. “Il fatto che lo spazio – ha dichiarato Battiston –  abbia visto aumentato il valore economico proposto al Parlamento europeo per l’approvazione, dimostra che la collaborazione europea sta conquistando un ruolo sempre maggiore. Dopo il trattato di Lisbona del 2007, dove la tematica dello spazio è comparsa per la prima volta negli accordi europei, l’evoluzione dell’attività spaziale è stata impressionante”.  Dubbi sono stati espressi invece sui 5,8 miliardi di euro destinati al programma Copernicus, “non sono abbastanza per coprire i piani di previsione di evoluzione delle Sentinelle”, sottolinea Simonetta Cheli, capo dell’ufficio di coordinamento del direttorato Esa per l’Osservazione della Terra. “Comunque la discussione è appena iniziata”. In tema di osservazione terrestre, l’Agenzia proporrà 2 miliardi di euro.

Con sette sentinelle collocate su orbite diverse, Copernicus è attualmente il più grande distributore di dati di osservazione della Terra. Ad esso e alla sua prosecuzione è stato dedicato un incontro, a Baveno, cui hanno partecipato, oltre ad attori istituzionali, esponenti dell’industria di settore. Per la sua prosecuzione Esa punta ad arrivare a 20 satelliti entro un decennio, come spiegato da Joahann Worner, direttore generale dell’Esa. Le sentinelle, alcune delle quali di prodotte da Thales Alenia Space in Italia, effettuano il monitoraggio di terra, mari e atmosfera. Altri 13 satelliti già previsti saranno lanciati nei prossimi nove anni, sia con l’Ariane 5 che con il lanciatore Vega di Avio. Sentine 4, il prossimo a partire, effettuerà il monitoraggio della chimica atmosferica.