I nuovi paradigmi delle frontiere spaziali. L’evento a Roma

Di Redazione Airpress

Si è svolto oggi, presso la sede di Hdrà a Roma, il tavolo di lavoro dal titolo “Spazio e Big Science: driver per la creazione di valore, innovazione e competenze nella società globale”, durante il quale stakeholder, istituzioni e manager aziendali si sono confrontati sulle nuove dinamiche dello spazio 4.0 che vedono coinvolti come protagonisti il Pubblico ed il Privato insieme.

L’evento è stato occasione di incontro e di dialogo pubblico-privato sui temi del ruolo determinante del settore spaziale per l’operatività di una società moderna e a misura di cittadino e delle potenzialità di settore da sviluppare a supporto della competitività e sviluppo dell’intero Paese. Al Tavolo sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, il presidente dell’Aiad Guido Crosetto e il presidente della commissione Industria del Senato Massimo Mucchetti.

“Con Space 4.0 emergono nuovi attori”, ha commentato Paolo Solferino, ad di Vitrociset. “Non più solo Agenzie Spaziali e industrie di settore, ma anche aziende private con modelli di business e di collaborazione col mondo della ricerca innovativi, utenti pubblici e privati, attirati da una notevolmente migliorata fruibilità”.

Il presidente Battiston, introducendo il tavolo ha dichiarato “Big Science e spazio vanno naturalmente insieme, perché entrambi sono per definizione senza confini così come le loro ricadute: scienza e tecnologia, infatti, anche nelle loro applicazioni curiosity driven hanno delle ricadute fondamentali per la società e l’economia. La ricerca e la tecnologia spaziale sono un’eccellenza italiana che va mantenuta e coltivata. Uno dei modi per valorizzarla è rafforzare l’azione sistematica di tutte le istituzioni coinvolte, sia a livello dell’impegno finanziario che a livello della governance”. “Per questo è importantissimo che venga approvata anche dalla Camera la nuova legge sullo spazio licenziata la scorsa settimana dal Senato – prosegue Il presidente dell’Asi – che consolida il ruolo dell’Asi come architetto di sistema che coordina industria e ricerca interfacciandosi con tutte le istituzioni nazionali e internazionali. È fondamentale per mantenere il livello di competitività dell’Italia nello spazio in Europa e a livello globale”.

Mentre in passato la ricerca e l’utilizzo dello spazio erano rivolti principalmente a scopi militari, attualmente lo spettro d’azione delle tecnologie spaziali è assai più ampio e sono moltissime le tecnologie che, nate per missioni spaziali, trovano applicazioni terrestri generando valore e innovazione industriale. In questo contesto “Investire nei giovani talenti, permettendo loro di acquisire una professionalità di alto livello ed un “mindset” internazionale, vuol dire pensare in termini di qualità ed idee, indispensabili per affrontare le sfide che la globalizzazione ci pone innanzi”, ha aggiunto Solferino.

Lo spazio da sempre esercita un’attrazione profonda per l’uomo, rappresentando nell’immaginario collettivo una fonte inesauribile di ispirazione e una continua sfida per la competitività dei Paesi e per lo sviluppo delle società. Una sfida nella quale l’Italia vanta un ruolo importante sia in qualità di terzo contributore Esa (Agenzia Spaziale Europea) sia in forza dei rapporti intrattenuti con la Nasa e con i Paesi emergenti nel settore dello spazio. Inoltre, il settore aerospaziale rappresenta per il nostro paese il maggiore comparto manifatturiero nel segmento dei sistemi integrati ad alta tecnologia, coinvolgendo alcune grandi imprese e una costellazione di piccole e medie imprese detentrici di patrimoni tecnologici sia di prodotto che di processo.