Si concluderà a fine 2019 il progetto SAPERE (Space Advanced Project for Excellence in Research and Enterprise). Il progetto nasce nel 2012 quando un gruppo di aziende, Atenei e centri di Ricerca italiani attivi nel settore spaziale decide di mettere insieme le proprie competenze ed esperienze nel campo dell’aerospazio per rispondere al bando proposto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Cluster Aerospazio a sostegno della competitività del settore nelle sue componenti industriali, scientifiche ed accademiche.
“Il progetto – spiega l’ing Mazzini, cto di Thales Alenia Space Italy, che guida il progetto assieme al prof. P. Gaudenzi – è finalizzato allo studio e sviluppo di tecnologie innovative per applicazioni spaziali nel settore dell’Osservazione della Terra e dell’Esplorazione Spaziale, con l’obiettivo di garantire un significativo ritorno territoriale di fondi pubblici istituzionali. In tal senso, il Cluster vede coinvolti 16 partner industriali, che includono Grandi, Piccole e Medie Imprese su tutto il territorio nazionale, insieme ad importanti atenei quali Politecnico di Torino, Politecnico di Milano e Università “La Sapienza” di Roma, e Centri di Ricerca, come il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, CISAS, Consiglio Nazionale delle Ricerche e MECSA”.
Il progetto SAPERE è articolato in due sotto-progetti: STRONG (Sistemi Tecnologie e Ricerche per l’Operatività Nazionale Globale) e SAFE (Space Assets For Emergency). L’obiettivo del primo, legato al tema dell’esplorazione spaziale e dell’accesso allo spazio, è quello di ampliare la capacità industriale nazionale nella realizzazione di uno Space Tug, elemento essenziale negli scenari di esplorazione spaziale e di in-orbit servicing per ottimizzare operazioni di lancio e trasferimento orbitale di strumenti e piattaforme satellitari. Per rispondere a tali esigenze, viene definito un design concettuale di uno Space Tug (un vero e proprio “rimorchiatore spaziale”) per il quale si sviluppano alcune tecnologie abilitanti. In particolare sono stati realizzati i dimostratori del meccanismo di rendez-vous e docking, del sottosistema di propulsione elettrica, e del sistema di on-orbit automatic refueling. Infine, è stato definito il design del manipolatore robotico da accomodare sul dimostratore di rientro atmosferico PRIDE.
L’obiettivo di SAFE indirizza il ruolo delle infrastrutture e dei servizi spaziali per migliorare la gestione delle situazioni di crisi causate da eventi terrestri catastrofici. La gestione delle fasi di emergenza non può prescindere dalla possibilità di osservare, comunicare e geo-localizzare gli eventi nei tempi più brevi, tramite infrastrutture spaziali. In tale contesto, sono state effettuate approfondite analisi di missione di osservazione della Terra basate su costellazioni di piccoli satelliti radar e ottici. Gli aspetti di sviluppo tecnologico sono finalizzati alla realizzazione di un banco di test per sistemi avionici per micro-satelliti e di un dimostratore meccanico di antenna a riflettore per radar ad apertura sintetica. Inoltre, sono state analizzate tecniche innovative di metrologia accurata a supporto della realizzazione di specchi per strumenti ottici ed è stato definito il design di interfacce meccaniche per aviolanci nell’ambito delle tematiche di accesso rapido ed indipendente allo spazio.
“Il Progetto SAPERE – spiega Gaudenzi – ha visto il coinvolgimento dei diversi attori delle attività spaziali che hanno operato sia nella fase progettuale che in quella di attuazione delle attività di ricerca e formazione. Una ulteriore testimonianza di come il “sistema “ Paese – in questo caso l’insieme dei soggetti nazionali operanti nel campo spaziale – possa operare con una logica d’insieme per conseguire la massima qualità ed efficacia con la regia delle istituzioni pubbliche (il Governo attraverso il MIUR ed il Cluster nazionale dell’Aerospazio). In particolare la formazione ha visto le Università, in collaborazione con Enti di ricerca ed aziende, impegnate nel promuovere iniziative di tipo tradizionale, quali i dottorati di ricerca e percorsi innovativi di formazione”.
“Il Politecnico di Torino ed il Politecnico di Milano hanno sviluppato una filiera di dottorati di ricerca sviluppati secondo logiche di piena interazione con le tematiche di ricerca del progetto ed in collaborazione operativa con la componente industriale, sviluppando percorsi formativi di particolare interesse sulla scorta di un rinnovato interesse per il dottorato di ricerca aperto alle applicazioni industriali. L’Università di Roma La Sapienza, oltre a percorsi di dottorato di ricerca ha promosso modalità di formazione innovative, basate sulle esperienze, quali quelle dei master spaziali, che già da anni hanno visto una collaborazione con le industrie nazionali. Il CNR ha promosso percorsi formativi in sinergia con le tematiche di SAPERE e in una logica di coinvolgimento dei diversi istituti dell’ente operanti con successo da anni nel settore spaziale”.
I percorsi innovativi di formazione sopra menzionati sono stati sviluppati nel corso di esecuzione del progetto in una fase nella quale è stato necessario ridefinire alcune attività. In questo contesto Thales Alenia Space e l’università “La Sapienza” hanno proposto dei percorsi di Formazione congiunti, che vedono un coinvolgimento diretto di entrambe le realtà sia nella definizione dei piani di studio che nell’esecuzione delle attività. A questi percorsi innovativi vorrei dedicare qualche considerazione specifica. “L’idea nasce dalla volontà di stabilire e rinforzare sempre di più i rapporti tra accademia e industria, al fine di favorire un sempre più efficace inserimento di giovani professionisti nell’ambito lavorativo industriale. In quest’ottica la proposta di Thales Alenia Space e Università “La Sapienza” è stata accolta positivamente dal MIUR che ha quindi approvato la richiesta di inserire tali percorsi formativi nell’ambito del progetto SAPERE”.
Nello specifico, sono stati attivati quattro percorsi formativi con borse di studio erogate per l’intera durata del progetto (12 mesi), su quattro specifiche tematiche. I formandi sono stati selezionati da una commissione congiunta Thales Alenia Space e Università “La Sapienza”, sulla base della valutazione di titoli ed esperienze professionale, e di un colloquio sulle tematiche oggetto delle borse. In base alla propria esperienza pregressa, ad ogni formando è stata assegnata una delle tematiche previste, che vanno dall’Additive Manufacturing, all’ottimizzazione orbitale e allo sviluppo e test di software avionico satellitare.
Il progetto di formazione SAPERE, unico nel suo genere per il livello di specializzazione trasmessa e per le opportunità industriali offerte, rappresenta una valida alternativa a un percorso di formazione professionale standard, ed i risultati raggiunti nell’ambito dei quattro progetti sono ulteriore conferma degli ottimi risvolti che una collaborazione di questo tipo tra industria ed università può avere per una crescita professionale e un efficace inserimento di giovani professionisti nell’ambito lavorativo industriale.