Da Napoli allo Spazio il passo è breve. La società campana Aerospace Laboratory for Innovation (ALI) e Nanoracks Europe hanno firmato ieri un contratto per il lancio a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) di un esperimento ideato dal dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Napoli “Federico II” che ha l’obiettivo di studiare l’osteoporosi dall’orbita.
Sia ALI sia Nanoracks Europe sono società che operano da decenni all’interno della filiera spaziale internazionale. Oltre a loro, la sperimentazione si avvale di partner di eccellenza come la storica azienda vinicola Mastroberardino, che fornirà vinacce da cui estrarre i nutraceutici, ovvero principi nutritivi contenuti negli alimenti che hanno effetti benefici sulla salute. Ci sono inoltre Minerva research labs, leader mondiale nella produzione di integratori alimentari al collagene Gold Collagene, e la Bctrade. L’esperimento, ingegnerizzato dalla società Marscenter (centro di ricerca italiano con un’importante tradizione alle spalle), “salirà a bordo della Stazione spaziale internazionale a marzo 2021”, ha spiegato Marcello Spagnulo presidente Marscenter. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è quello di tornare a fare crescere le eccellenze scientifiche della regione in sinergia con il tessuto della ricerca nazionale”.
L’esperimento, denominato ReADI FP (Reducing Arthritis Dependent Inflammation First Phase) ha l’obiettivo di analizzare alcuni degli elementi funzionali che potrebbero essere utili alla prevenzione dell’osteoporosi. L’attività rientra nel progetto Ca.di.ra (capsula di rientro atmosferico) coordinato dalla società ALI in partenariato con il Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira) e Space Factory, start-up di ALI. Il progetto, che viene finanziato dalla Regione Campania con le risorse del Fondo europeo per lo sviluppo regionale e che rientra nell’ambito “Ricerca e innovazione” del Programma operativo regionale 2014/2020, potrebbe fornire importanti risultati per prevenire l’osteoporosi sia in orbita sia sulla Terra. “Sono particolarmente orgogliosa dell’iniziativa perché coinvolge interessi non solo del settore spaziale, per definizione abituato a volare, ma anche di attori che si avvicinano allo Spazio per la prima volta”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Nanoracks Europe Veronica La Regina.
Tra l’altro il progetto permetterà di sperimentare Irene, tecnologia innovativa di apertura e protezione termica per il rientro dallo spazio brevettata da ALI. La caratteristica configurazione ad ombrello consente ad Irene di fungere sia da protezione termica sia da aerofreno. Space Factory, che gestirà il brevetto Irene per il prossimi venti anni, è impegnata anche nello sviluppo di Irene-sat, ovvero un innovativo sistema di rientro spaziale ideale per satelliti di piccole dimensioni e piattaforme scientifiche.