La joint venture tra la francese Thales (67%) e l’italiana Leonardo (33%) ha comunicato l’avvio della produzione in stampa 3D in serie per realizzare componenti per satelliti di telecomunicazioni costruiti sulla nuova piattaforma interamente elettrica Spacebus Neo.
Già qualche anno fa, per la prima volta, Thales Alenia Space ha utilizzato la produzione additiva per la produzione delle staffe in alluminio dell’antenna in stampa 3D per il satellite TürkmenÄlem/MonacoSAT, lanciato nel 2015, e per i supporti del tubo di polimero per la costellazione Iridium Next. I satelliti per le telecomunicazioni Koreasat 5A e 7, in orbita dal 2017, presentavano già all’epoca le parti di un velivolo spaziale in stampa 3D più grandi mai realizzate in Europa.
Ora, Spacebus Neo presenterà quattro staffe della ruota di reazione realizzate in alluminio e 16 staffe di antenne per il meccanismo di spiegamento e puntamento (ADPM): 4 in alluminio e 12 in titanio. “L’innovativa staffa della ruota di reazione a stampa 3D – spiega l’azienda in una nota – è progettata per rispondere alle richieste di mercato per costi ridotti, inferiori adesso di circa il 10%, e tempi di consegna più brevi, con programmi di produzione ridotti di uno o due mesi. Il nuovo pezzo è anche il 30% più leggero e offre una prestazione migliore”.
In particolare, la tecnica a letto di polvere di metallo a fusione utilizzata per queste parti consente una produzione in serie con un alto tasso di personalizzazione, rendendo possibile progettare in modo specifico le richieste esatte di ogni nuova missione. Le quattro staffe della ruota di reazione di ogni satellite, ad esempio, sono a stampa 3D come due set di parti simmetriche, mentre gli angoli di orientamento e le interfacce delle staffe ADPM possono essere regolate per una specifica funzione e posizione su ogni satellite. Thales Alenia Space ha anche connettori e pressacavi incorporati direttamente nel progetto complessivo, che è stampato come una parte singola, evitando pertanto requisiti di assemblaggio supplementari. “Per produrre queste staffe della ruota di reazione di grande dimensione (466 x 367 x 403 mm), la più grande stampante 3D a letto di polvere in Europa è stata installata e approvata, una stampante 3D Xline 2000R metal di Concept Laser, con una camera di processo di 800 x 400 x 500 mm”. Le prime quattro parti soni già state integrate sul satellite Konnect di Eutelsat, che è stato collegato con successo a inizio mese. Altre piattaforme Spacebus Neo presenteranno nel prossimo futuro anche parti a stampa 3D progettate in modo organico.
“Eutelsat è adesso interamente impegnata nello sviluppo e nell’uso di parti di satellite a stampa 3D in tutti gli stadi del processo, dalla progettazione alla consegna finale”, ha spiegato Philippe Sicard, ingegnere a Eutelsat. “Queste parti – ha aggiunto – sono riconoscibili grazie al loro design altamente specifico. Al fine di assicurare gli standard qualitativi più stringenti, l’intero processo e le componenti individuali sono tracciabili in modo forte e abbiamo stabilito un collaudo completo e un processo di ispezione”.